Forse la Storia non ci
ha tramandato nulla o quasi di quanto avveniva in chiese e monasteri antichi,
semplicemente perché la vita in quei luoghi era fuori dal tempo. I religiosi di
una volta desideravano restare anonimi e impermeabili al mondo esterno, dunque oggi è quasi impossibile sapere
qualcosa sul loro conto.
Anche io, più di una volta, sono “volato
fuori dal tempo” in questi ambienti - chiese, cappelle o "camere dei santi" - dove con mia sorpresa ho vissuto ore molto belle.
Ecco alcuni dei miei luoghi preferiti.
Amici da varie parti del mondo mi hanno confermato che la chiesa di S. Agnese in Piazza
Navona ha un’energia particolare. Ci puoi stare a lungo, senza fare niente, e
dopo un po’ ti senti ricaricato. Ignoro a cosa sia dovuto questo effetto. Un
filone della Nuova Spiritualità parla di effetti particolari di pietre e cristalli:
saranno forse i marmi di cui la chiesa è rivestita?
La chiesa di Santa Anastasia al Circo
Massimo fa quello che tutte le chiese dovrebbero fare: essere aperta 24/7. È avvilente vedere tante chiese fare orario di ufficio: aprono a mattino inoltrato,
chiudono per il pranzo, aggiungono la pausa pisolo, riaprono intorno alle 15 e
a sera, quando la gente esce dal lavoro, sono già di nuovo sbarrate. Ci
stupiamo poi se tanti occidentali si allontanano dal cattolicesimo? Più volte
ho avuto “io” di confronto con templi e moschee orientali, dove si va a tutte
le ore non solo per pregare, ma anche per non fare niente di particolare (c’è
persino chi dorme sui tappeti). Questi luoghi servono a ricaricarsi, perché hanno
energie speciali: basta passarci del tempo in silenzio (niente
chiacchiere, a esempio). A Roma, oggi, Santa Anastasia è l’unica chiesa in cui
si può andare a notte fonda. Nel braccio di sinistra c’è l’altare dove officiò
San Girolamo (!) e si fa adorazione perpetua. Andandoci nelle ore piccole, l’atmosfera
è intensa.
I francesi hanno la fortuna di vivere in una nazione
meravigliosa, dove la bellezza è oggetto di quotidiane cure amorevoli.
La stessa dedizione l’avverti nelle isole di Francia in Roma: S. Nicola dei
Lorenesi dietro Piazza Navona e Trinità dei Monti. Queste due chiese
custodiscono la propria spiritualità in modo geloso: usci semichiusi e luci basse non vietano l'ingresso a turisti e curiosi, ma lo scoraggiano. Dentro, preti e monache
aprono stuoie sul pavimento e siedono sopra panchetti, se non direttamente al
suolo. Trascorrono ore in silenzio e contemplazione: qualcuno potrebbe anche avere
la sensazione di trovarsi in Oriente.
Infine, meriterebbero di venire ricordate le misconosciute "case dei santi": stanze intatte
e immutate da secoli in cui hanno vissuto coloro che oggi sono venerati sugli altari. Luoghi non di rado molto emozionanti. A esempio, la stanza-cappella di S. Benedetto Labre in
Via dei Serpenti, aperta solo per la festa del santo ad aprile, è per me uno
spazio forte e magnetico. Ma qui chiudo, perché le stanze dei santi richiederebbero un post a parte.
Più non si va, se pria non morde,
anime sante, il foco: intrate in esso,
ed al cantar di là non siate sorde
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