mercoledì 4 febbraio 2015

Guida alle chiese di Roma II - l'energia



Forse la Storia non ci ha tramandato nulla o quasi di quanto avveniva in chiese e monasteri antichi, semplicemente perché la vita in quei luoghi era fuori dal tempo. I religiosi di una volta desideravano restare anonimi e impermeabili al mondo esterno, dunque oggi è quasi impossibile sapere qualcosa sul loro conto.

Anche io, più di una volta, sono “volato fuori dal tempo” in questi ambienti - chiese, cappelle o "camere dei santi" - dove con mia sorpresa ho vissuto ore molto belle.

Ecco alcuni dei miei luoghi preferiti.

Amici da varie parti del mondo mi hanno confermato che la chiesa di S. Agnese in Piazza Navona ha un’energia particolare. Ci puoi stare a lungo, senza fare niente, e dopo un po’ ti senti ricaricato. Ignoro a cosa sia dovuto questo effetto. Un filone della Nuova Spiritualità parla di effetti particolari di pietre e cristalli: saranno forse i marmi di cui la chiesa è rivestita?

La chiesa di Santa Anastasia al Circo Massimo fa quello che tutte le chiese dovrebbero fare: essere aperta 24/7. È avvilente vedere tante chiese fare orario di ufficio: aprono a mattino inoltrato, chiudono per il pranzo, aggiungono la pausa pisolo, riaprono intorno alle 15 e a sera, quando la gente esce dal lavoro, sono già di nuovo sbarrate. Ci stupiamo poi se tanti occidentali si allontanano dal cattolicesimo? Più volte ho avuto “io” di confronto con templi e moschee orientali, dove si va a tutte le ore non solo per pregare, ma anche per non fare niente di particolare (c’è persino chi dorme sui tappeti). Questi luoghi servono a ricaricarsi, perché hanno energie speciali: basta passarci del tempo in silenzio (niente chiacchiere, a esempio). A Roma, oggi, Santa Anastasia è l’unica chiesa in cui si può andare a notte fonda. Nel braccio di sinistra c’è l’altare dove officiò San Girolamo (!) e si fa adorazione perpetua. Andandoci nelle ore piccole, l’atmosfera è intensa.

I francesi hanno la fortuna di vivere in una nazione meravigliosa, dove la bellezza è oggetto di quotidiane cure amorevoli. La stessa dedizione l’avverti nelle isole di Francia in Roma: S. Nicola dei Lorenesi dietro Piazza Navona e Trinità dei Monti. Queste due chiese custodiscono la propria spiritualità in modo geloso: usci semichiusi e luci basse non vietano l'ingresso a turisti e curiosi, ma lo scoraggiano. Dentro, preti e monache aprono stuoie sul pavimento e siedono sopra panchetti, se non direttamente al suolo. Trascorrono ore in silenzio e contemplazione: qualcuno potrebbe anche avere la sensazione di trovarsi in Oriente.

Infine, meriterebbero di venire ricordate le misconosciute "case dei santi": stanze intatte e immutate da secoli in cui hanno vissuto coloro che oggi sono venerati sugli altari. Luoghi non di rado molto emozionanti. A esempio, la stanza-cappella di S. Benedetto Labre in Via dei Serpenti, aperta solo per la festa del santo ad aprile, è per me uno spazio forte e magnetico. Ma qui chiudo, perché le stanze dei santi richiederebbero un post a parte.

Più non si va, se pria non morde,
anime sante, il foco: intrate in esso,
ed al cantar di là non siate sorde

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