Le vie per arrivarci sono tante: eccone alcune che per me hanno resistito alla prova del tempo.
Specialista in questo campo è il grande Thich Nhat Hahn. Da lui si impara che bisogna camminare in silenzio e, se proprio c'è qualcosa da dire, ci si ferma e si parla.
Thich Nhat Hahn insegna ad associare il respiro ai passi: a esempio, un'inspirazione tre passi, un'espirazione altri tre passi. Il ritmo può variare: l'espirazione può avere un passo in più (sempre per fare un esempio).
"Fa' che la divina presenza sia la tua destinazione"
Al-Ghazali
Nella Quarta Via si apprende come ancorare le pratiche della consapevolezza camminata a punti precisi: a esempio, fino a quell'angolo, fare attenzione ai suoni; fino a quell'albero, alle sensazioni tattili del vento; fino a quel negozio, sentire "Io sono" ecc. Gli sforzi della Quarta Via sono sempre organizzati e precisi.
"Segui l'antico Tao: muoviti con il presente"
Lao Tzu
Castaneda, per bocca di Don Juan, ha detto una cosa interessante: quando si cammina, bisogna avere le mani libere. Se si hanno oggetti da portare, è opportuno fare ricorso a uno zaino.
Tempo fa, lessi in un libro che non sono più riuscito a trovare la descrizione di una camminata detta "Camminata Milano", perché secondo l'autrice (un'orientale) era elegante come quella città. Consisteva nel tendere leggermente più del necessario la parte posteriore del ginocchio e del polpaccio, a ogni passo. La uso spesso e devo dire che funziona.
Più non si va se pria non morde,
anime sante, il foco: intrate in esso,
ed al cantar di là non siate sorde.
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