La European School of Economics è
un'istituzione di successo che ha sedi in varie città.
Il libro più noto dei suoi
fondatori, la Scuola
degli Dei, non è un manuale di economia, ma un testo di spiritualità
che deve molto, senza dirlo, a Carlos Castaneda e la Quarta Via di
Gurdjieff-Ouspensky.
Ridotto all'osso, il libro è
l'autobiografia di un imprenditore che incontra un Maestro
spirituale detto “Dreamer” e ne trascrive gli insegnamenti in un
taccuino. Spesso l'imprenditore appare agli occhi del suo Maestro così
sciocco da suscitargli apparenti ilarità o collera; invariabilmente le parole
del Dreamer lasciano tramortito o addirittura atterrito il protagonista, che
“agguanta come un’ancora di salvezza il taccuino" e “alla ricerca
disperata di un rifugio, si nasconde tra le sue pagine”. Torna alla mente il
rapporto tra Carlos Castaneda e Don Juan.
Altri influssi dello scrittore
peruviano sono “l'Arte del sognare” e i cosiddetti “sgambetti alla
meccanicità”, definiti come un “tendere agguati alle nostre abitudini” o un
“diventare cacciatori implacabili di ogni vecchiume in noi”: in altre parole,
"l'arte dell’agguato" di Castaneda.
Più numerose sono le reminiscenze
della Quarta Via. Nella filosofia del Dreamer sono centrali “l’Antagonista”,
“la teoria generale dell’attrito”, “the opposing force” (il Dreamer parla ora
italiano, ora inglese) e il “trasformare ogni offesa a proprio vantaggio,
ogni insulto in propellente per il viaggio”: Gurdjieff aveva già detto
tutto ciò parlando della sua "forza contraria".
Ouspensky ammoniva: “Nulla accade
da sé, solo il cadere”. Il Dreamer: “La caduta non ha antagonismi, è
libera”.
Maurice Nicoll: "One's Being
attracts one's life". Il Dreamer: “Our level of Being attracts our life".
Quando il Dreamer si fa trovare
al “Café de la France”, vestito come un gentiluomo di altri tempi, il
protagonista sente “il miracoloso alitargli sul collo”: in filigrana scorgiamo
Gurdjieff al Café de la Paix e Ouspensky che scrive In Search of the
Miracolous.
Il Dreamer è un connaisseur che
sa degustare vini e cibi, ma li mangia appena? In Gurdjieff e altri Maestri di
Quarta Via si osserva la stessa cosa.
Gurdjieff chiamava “Sistema” o
“Lavoro” la sua via: "sistema" e "lavoro" sono alcuni dei
nomi usati dal protagonista per la filosofia del Dreamer (che richiede
"pagamento").
“Nessuno può farcela da solo…
Occorre una Scuola… Occorre incontrare chi prima di noi abbia realizzato la
propria prigionia”: non stiamo leggendo Ouspensky, ma la pag. 207 di Scuola
degli Dei.
Quanto all’Arte del Sognare, i
suoi strumenti sono vivere nell’attimo (“la cosa più preziosa nella vita di un
uomo”), essere qui e ora ed essere presenti "per liberarci
dall'accidentalità": il linguaggio della Quarta Via.
Si potrebbe continuare, ma
chiudiamo qui l'excursus sulle fonti: il Dreamer (o l'autore del libro)
non sente il bisogno di rivelare le fonti del suo insegnamento... proprio come
Gurdjieff.
Nel libro c'è molto altro e la
sua lettura è, è stata e sarà utile a tante persone. Numerose sono le felici
invenzioni letterarie: “Il tuo futuro è in realtà il passato visto di spalle”,
“Quello che tu chiami presente è di fatto una trasmissione in differita”, “A
uomini come te l’agenda serve per dimenticare”, “Al telefono non devi
rispondere ‘Pronto, chi è?’, ma ‘Pronto, chi sono?’”, "L'impossibile è il
possibile visto dal basso" ecc.
Assente è comunque la chiave di volta della Quarta Via, ciò che regge ogni altra cosa:
il ricordo di sé o attenzione divisa. In questo libro si dice piuttosto:
"Io sogno, io sono", dove il sogno è "l'arte di credere e di
creare". Forse non tutto è stato messo nero su bianco e alcune parti
dell'insegnamento sono rimaste segrete.
La Scuola degli Dei si trova
in Rete attribuito ora all’uno ora all’altro dei fratelli Stefano ed Elio d’Anna. Il primo è scomparso
l'anno scorso, a un'età non avanzatissima. Nel libro leggiamo: “Segni di
invecchiamento e di degradazione sono inaccettabili in chi fa parte di una
Scuola dell’Essere”, "Ammalarsi, invecchiare e morire sono cattive
abitudini mentali", "Sta avvicinandosi il momento in cui morire
non sarà più di moda". Purtroppo, sembra che in Stefano D'Anna questa
parte dell'insegnamento non si sia realizzata.
O voi che avete li 'ntelletti sani,
mirate la dottrina che s'asconde
sotto 'l velame de li versi strani.
mirate la dottrina che s'asconde
sotto 'l velame de li versi strani.
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