domenica 1 marzo 2015

La Scuola degli Dei


La European School of Economics è un'istituzione di successo che ha sedi in varie città.

Il libro più noto dei suoi fondatori, la Scuola degli Dei, non è un manuale di economia, ma un testo di spiritualità che deve molto, senza dirlo, a Carlos Castaneda e la Quarta Via di Gurdjieff-Ouspensky.

Ridotto all'osso, il libro è l'autobiografia di un imprenditore che incontra un Maestro spirituale detto “Dreamer” e ne trascrive gli insegnamenti  in un taccuino. Spesso l'imprenditore appare agli occhi del suo Maestro così sciocco da suscitargli apparenti ilarità o collera; invariabilmente le parole del Dreamer lasciano tramortito o addirittura atterrito il protagonista, che “agguanta come un’ancora di salvezza il taccuino" e “alla ricerca disperata di un rifugio, si nasconde tra le sue pagine”. Torna alla mente il rapporto tra Carlos Castaneda e Don Juan.

Altri influssi dello scrittore peruviano sono “l'Arte del sognare” e i cosiddetti “sgambetti alla meccanicità”, definiti come un “tendere agguati alle nostre abitudini” o un “diventare cacciatori implacabili di ogni vecchiume in noi”: in altre parole, "l'arte dell’agguato" di Castaneda.

Più numerose sono le reminiscenze della Quarta Via. Nella filosofia del Dreamer sono centrali “l’Antagonista”, “la teoria generale dell’attrito”, “the opposing force” (il Dreamer parla ora italiano, ora inglese) e il “trasformare ogni offesa a proprio vantaggio, ogni insulto in propellente per il viaggio”: Gurdjieff aveva già detto tutto ciò parlando della sua "forza contraria".

Ouspensky ammoniva: “Nulla accade da sé, solo il cadere”. Il Dreamer: “La caduta non ha antagonismi, è libera”. 

Maurice Nicoll: "One's Being attracts one's life". Il Dreamer: “Our level of Being attracts our life".

Quando il Dreamer si fa trovare al “Café de la France”, vestito come un gentiluomo di altri tempi, il protagonista sente “il miracoloso alitargli sul collo”: in filigrana scorgiamo Gurdjieff al Café de la Paix e Ouspensky che scrive In Search of the Miracolous

Il Dreamer è un connaisseur che sa degustare vini e cibi, ma li mangia appena? In Gurdjieff e altri Maestri di Quarta Via si osserva la stessa cosa.

Gurdjieff chiamava “Sistema” o “Lavoro” la sua via: "sistema" e "lavoro" sono alcuni dei nomi usati dal protagonista per la filosofia del Dreamer (che richiede "pagamento").

“Nessuno può farcela da solo… Occorre una Scuola… Occorre incontrare chi prima di noi abbia realizzato la propria prigionia”: non stiamo leggendo Ouspensky, ma la pag. 207 di Scuola degli Dei.

Quanto all’Arte del Sognare, i suoi strumenti sono vivere nell’attimo (“la cosa più preziosa nella vita di un uomo”), essere qui e ora ed essere presenti "per liberarci dall'accidentalità": il linguaggio della Quarta Via.

Si potrebbe continuare, ma chiudiamo qui l'excursus sulle fonti: il Dreamer (o l'autore del libro) non sente il bisogno di rivelare le fonti del suo insegnamento... proprio come Gurdjieff.

Nel libro c'è molto altro e la sua lettura è, è stata e sarà utile a tante persone. Numerose sono le felici invenzioni letterarie: “Il tuo futuro è in realtà il passato visto di spalle”, “Quello che tu chiami presente è di fatto una trasmissione in differita”, “A uomini come te l’agenda serve per dimenticare”, “Al telefono non devi rispondere ‘Pronto, chi è?’, ma ‘Pronto, chi sono?’”, "L'impossibile è il possibile visto dal basso" ecc.

Assente è comunque la chiave di volta della Quarta Via, ciò che regge ogni altra cosa: il ricordo di sé o attenzione divisa. In questo libro si dice piuttosto: "Io sogno, io sono", dove il sogno è "l'arte di credere e di creare". Forse non tutto è stato messo nero su bianco e alcune parti dell'insegnamento sono rimaste segrete. 

La Scuola degli Dei si trova in Rete attribuito ora all’uno ora all’altro dei fratelli Stefano ed Elio d’Anna. Il primo è scomparso l'anno scorso, a un'età non avanzatissima. Nel libro leggiamo: “Segni di invecchiamento e di degradazione sono inaccettabili in chi fa parte di una Scuola dell’Essere”, "Ammalarsi, invecchiare e morire sono cattive abitudini mentali", "Sta avvicinandosi  il momento in cui morire non sarà più di moda". Purtroppo, sembra che in Stefano D'Anna questa parte dell'insegnamento non si sia realizzata.

O voi che avete li 'ntelletti sani,
mirate la dottrina che s'asconde
sotto 'l velame de li versi strani.


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