Il
canto XXVII del Purgatorio è uno dei più belli della Divina Commedia. Tra le varie cose che vi accadono, Dante raggiunge
il Paradiso Terrestre dopo aver superato l’ultima prova, quella del fuoco. È necessario
entrare nelle fiamme e passarvi indenni, ci dice Dante, per arrivare al Paradiso Terrestre. Ma cos’è questa prova del fuoco? Nell’opera di Dante, il superamento della
lussuria. Una volta che lui, grazie all'aiuto angelico, avrà attraversato
quelle fiamme senza morire, la strada al Paradiso sarà spianata.
Giocare
con il fuoco, correre rischi, è qualcosa che dobbiamo fare per uscire
definitivamente dal binomio Inferno-Purgatorio. In un certo senso e a un’altra scala,
anche questo “diario di bordo” è un giocare con il fuoco. Usare le parole per
creare la propria anima è pericoloso: il rischio è di limitarsi a moltiplicare gli “io”.
L’angelo
che guida Dante ad attraversare il fuoco lo invita a non essere sordo al canto
che giunge da oltre le fiamme: se il poeta orienterà la bussola su quel nord,
la prova sarà superata.
Quale
può essere il canto da tenere presente mentre si usano le parole, ovvero si parla
o si scrive?
Il
respiro è un canto - ma solo allorché viene vivificato dalla consapevolezza,
altrimenti resta rumore di sottofondo.
Lo
sguardo è un canto - essere dietro ai
propri occhi può non introdurre luce nell’ambiente esterno, ma la suscita in
noi.
L’udito
è un canto - ascoltare un altro parlare, senza avere “io” al proprio interno, è
una liberazione e ci ricarica per quando dovremo essere noi a parlare.
Tenere l'attenzione su questi tre esempi di "canti" aiuta a usare le parole senza scottarsi le dita.
Tenere l'attenzione su questi tre esempi di "canti" aiuta a usare le parole senza scottarsi le dita.
Il punto è avere
il timone orientato sulla presenza che abbiamo sperimentato in momenti
particolari. Sapremo allora che nel nostro corpo c'è un canto sommesso cui
possiamo indirizzare l’orecchio interno a ogni momento, per trovare la via tra
le fiamme.
Occorre un terzo orecchio: e c'è chi lo possiede fisicamente.
O voi che avete l'intelletti sani:
mirate la dottrina che s'asconde
sotto 'l velame de li versi strani.
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