La preghiera cattolica non fu sempre statica come la vediamo oggi. A parte casi speciali come i riti dei cattolici africani o asiatici, oppure certe cerimonie dei carismatici, in passato era normale
pregare facendo uso del corpo.
Secondo un anonimo medievale (1288) l’anima, “che dà il moto
al corpo, è a sua volta dal corpo mossa, e talvolta tratta in estasi”: “questa
forma di preghiera suscita la devozione, perché si riversa alternativamente
dall’anima nel corpo e dal corpo nell’anima”.
Uno dei casi più famosi di uso del corpo durante la
preghiera è quello di San Domenico. I suoi moti durante l’orazione sono
riportati da alcune fonti antiche. Egli pregava disteso al suolo, braccia aperte e fronte
a terra; genuflettendosi e rialzandosi di continuo, al modo dei pellegrini
tibetani; eretto in piedi con le mani aperte dinanzi al petto, quasi reggendo
un libro; intrecciando le dita innanzi agli occhi, oppure elevandole all’altezza
delle spalle, “come per tendere le orecchie”; tendendo e aprendo al massimo braccia e mani in forma di croce, in posizione quanto più possibile eretta;
protendendosi tutto verso il cielo, “in forma di saetta”, con le mani tese
fortemente al di sopra del capo, ora congiunte ora aperte “quasi a ricevere
qualcosa dal cielo”; “inclinato alquanto profundo” con le mani incrociate sulle
ginocchia ecc.
Mentre faceva tutto questo, alternava frasi incomprensibili
a pianti ed espressioni estatiche, a volte apparendo “tremendo e pieno di
maestà”. Accadeva che parlava in cuor suo e nessuno poteva udirlo: “Quando era
in tale stato, sembrava che il suo intelletto penetrasse il cielo e lo si
vedeva tutto trasfigurato di gaudio tergersi le lacrime che scorrevano sul suo
volto”. Il suo camminare era in realtà un alternarsi di passi e genuflessioni. “E
con questo esempio, più col fare che col dire, insegnava ai frati.”
La casa
dei domenicani a Roma è Santa Maria sopra Minerva: una delle chiese in cui sono
stato più spesso, eppure non vi ho mai visto insegnamenti con tali “esempi”. In
altre parti del mondo l’insegnamento religioso tramite il corpo non sarebbe
strano: nel cattolicesimo degli ultimi secoli sì, ed è un peccato.
O voi che avete l'intelletti sani,
mirate la dottrina che s'asconde
sotto 'l velame de li versi strani.
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