martedì 28 aprile 2015

Il lupo e l'agnello



"Meriterà il nome di uomo ... solo colui che [saprà] conservare indenni sia il lupo sia l'agnello che gli sono stati affidati." Queste parole gurdjieffiane contenute nell'Introduzione di Incontri con uomini straordinari sono di una certa importanza in Quarta Via. Indicano che non dobbiamo nutrire solo la parte spirituale ("l’agnello") in noi, ma anche quella terrena ("il lupo"). Come ci insegna la romana Fontana delle Tartarughe, lo scopo del Lavoro - la creazione di un’anima - non può prescindere dall'animale interiore. Allo stesso tempo, bisogna vigilare affinché il lupo non divori l'agnello.

Louis Pauwels è un ex studente di Gurdjieff e una di quelle persone che lasciano il proprio cammino spirituale parlandone male. Dopo il libro Monsieur Gurdjieff (che per decenni ha diffuso un'immagine non positiva di Gurdjieff), a distanza di molti anni è tornato a parlare di Quarta Via: “Abbiamo bisogno di due vite in noi: quella dell'addormentato e quella del risvegliato. La grande tentazione dei discepoli di Gurdjieff era arrivare ad avere una vita sola: quella della presenza assoluta. Era proprio verso questo che Gurdjieff prometteva di portarli. In questo senso si può parlare di superomismo. Ci sono state catastrofi. Anche io, dopo due anni di esercizi che mi hanno allo stesso tempo illuminato e bruciato, mi sono ritrovato in un letto d’ospedale. Avevo veramente voluto acquisire una densità sovrumana. Il sangue della vita ordinaria non fluiva più in me”.

Il suo racconto ricorda i super-sforzi solitari di JG Bennett, ma senza lo stesso lieto fine. Bennett fu salvato dalla moglie e soprattutto da Gurdjieff, che fece del suo meglio per eliminare orgoglio e vanità dai super-sforzi dell’allievo inglese. Esistevano varie contromisure per impedire queste degenerazioni: oltre alle raccomandazioni come quella citata in apertura (o trasmesse oralmente, o leggibili altrove), sappiamo da diverse testimonianze che intorno a Gurdjieff c’era spesso un’atmosfera leggera e piena di risate. Le storielle, le barzellette e le improvvisazioni teatrali (ma quando mai i Maestri non recitano?) sdrammatizzavano l’atmosfera.

Quaranta anni dopo Monsieur Gurdjieff, Pauwels ha l’onestà di riconoscere: “Era colpa mia. In fondo, mi ero lanciato in questo insegnamento con una tensione esagerata e un orgoglio senza misura che Gurdjieff non richiedeva e anzi contro il quale metteva in guardia”. Forse, essendosi accorto di aver trascurato il "lupo" ("il sangue della vita ordinaria"), Pauwels cominciò ad alimentarlo fino a quando esso non fagocitò anche "l'agnello". 

Resta da dire che Bennett aveva fatto molti pagamenti - in termini di vita, tempo e denaro - riuscendo a risollevarsi dalla sua situazione: chissà se Pauwels aveva fatto altrettanto.

Ed elli a me: Questa montagna è tale,
che sempre al cominciar di sotto è grave;
e quant'om più va sù, e men fa male.


Nessun commento:

Posta un commento