Ogni genitore con un bambino piccolo sembra un'incarnazione dell'attenzione divisa: qualunque cosa stia facendo, non può dimenticare il bambino, perché la disattenzione del genitore può significare un pericolo per il figlio piccolo. Ogni genitore sta dunque Lavorando, senza saperlo? Non proprio.
Lo sforzo influenzato dalla necessità o dal desiderio non è sforzo. Ricordare se stessi è uno sforzo, perché nessuno shock esterno può costringerci a farlo. Gurdjieff (dagli appunti di B. Ferapontoff)
L'attenzione divisa che cerchiamo è dunque quella non imposta dalle circostanze esterne. Come per il ricordo di sé, essa deve essere "la propria ricompensa".
Thomas de Hartmann ha parlato di questo nel giugno '54, a un gruppo di studenti. Leggiamo dagli appunti di Thomas C. Daly:
L'attenzione e la volontà generate da oggetti esterni, tramite i sensi, non sono nostre. Fanno parte del meccanismo della Natura: la Natura è all'opera su di noi. Noi non conquistiamo la Natura; la Natura conquista noi ... Tuttavia, esistono un'altra Attenzione e un'altra Volontà che non nascono fuori di noi, ma dentro di noi. Questa Attenzione è l'inizio della vera Consapevolezza, e questa Volontà è l'inizio del libero arbitrio. Con questa attenzione, possiamo osservare noi stessi; con questa Attenzione, possiamo ricordare noi stessi. Con questa Volontà, possiamo fare sforzi per conseguire il nostro scopo più grande: completare noi stessi.
L’attenzione divisa che ci serve non è quella
imposta dalle circostanze, ma quella assunta volontariamente. Niente nella
situazione ci costringe a dividere l’attenzione, eppure la dividiamo lo stesso.
Questo è lo sforzo che fa anima.
All'inizio dell'incontro, la moglie Olga de Hartmann aveva detto (sono le sue uniche parole riportate): C'è una sola cosa importante: sviluppare davvero le nostre potenzialità. Non dovremmo accontentarci di niente altro e niente di meno.
All'inizio dell'incontro, la moglie Olga de Hartmann aveva detto (sono le sue uniche parole riportate): C'è una sola cosa importante: sviluppare davvero le nostre potenzialità. Non dovremmo accontentarci di niente altro e niente di meno.
Le fronde onde s’infronda tutto l’orto
dell’ortolano eterno, am’io cotanto
quanto da lui a lor di bene è porto.
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