giovedì 10 settembre 2015

Scuole


È meglio far parte di una Scuola, anche se ci sono cose che ci lasciano perplessi, che non fare parte di nessuna Scuola. 

Il valido studente trae profitto anche dal cattivo maestro; il cattivo studente spreca anche il valido maestro. Inoltre, il valido studente è aiutato dall’alto. Anche il suo maestro non è che uno strumento di questo aiuto superiore.

Quando si è davvero studenti, lo si è innanzitutto delle forze superiori. Queste usano i maestri, e possono usarli anche facendoli sbagliare.

Lo studente deve pensare a fare al meglio il proprio Lavoro, non a fare l’esame al maestro. Se diciamo di sì solo a ciò che rientra nei nostri parametri, quando mai potremmo cambiare?

Pensare all'impeccabilità del maestro anziché alla propria, è un altro modo di mancare il punto.

Un maestro può essere efficace per uno studente semplicemente facendolo soffrire o creando ostacoli. Quando si entra in un dojo Zen, la prima cosa che si incontra è la pietra di inciampo, la soglia rialzata: simboleggia il fatto che il cammino spirituale consiste, sin dall'inizio, nel superare ostacoli.

È importante riconoscere che abbiamo bisogno di aiuto. Questo è il motivo per cui si sta in una Scuola. Non è importante che in quest’ultima ci siano tante persone, ma che siano di buon livello. Ogni Scuola crea ostacoli ai suoi studenti. Come è stato detto, le Scuole non esistono per rendere facile il Lavoro, ma per renderlo possibile.

Tutto è dietro “pagamento”.

Certo, anche la vita crea attrito, ma quanto a lungo riusciamo a sostenervi uno sforzo prolungato di divisione dell'attenzione? Volgendoci intorno, tutto nella vita viene e rimanda al sonno. In una Scuola, ogni volta che ci si guarda intorno, si vedono volti di studenti intenti al nostro stesso sforzo. Tutto sembra dire, con il Buddha: "Chairaveti, Chairaveti", "Prosegui, prosegui". Una Scuola rende più facili gli sforzi prolungati: e quante volte Gurdjieff ha detto che sono l'unica cosa che conta?

Vien dietro a me, e lascia dir le genti: 
sta come torre ferma, che non crolla
già mai la cima per soffiar di venti.

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