mercoledì 23 settembre 2015

"Qualunque cosa accada"


Nel suo primo, celebre incontro con l'undicenne Fritz Peters, Gurdjieff gli chiese di tagliare i prati del Prieuré tutti i giorni, "no matter what happens", "qualunque cosa accada". Dopo che il compito fu eseguito per mesi in mezzo a notevoli difficoltà, tra il soddisfatto Gurdjieff e Peters nacque un rapporto particolare, quasi di padre/figlio.

Quelle parole, "qualunque cosa accada", sono importanti. Stanno al cuore del Lavoro di qualsiasi studente di Quarta Via. Quando cominciamo un'ottava ascendente, per legge affiora subito la forza contraria. "Devi promettere che nulla potrà fermarti", esigé Gurdjieff da Peters. E la forza contraria giunge sempre in modo inatteso: nel caso in questione si trattò addirittura dell'incidente automobilistico di Gurdjieff, il giorno dopo. 

"La differenza tra un uomo ordinario e un uomo straordinario è nella persistenza dei loro scopi" (Gurdjieff, intervista a The New Republic, giugno 1929).

Nel libro I racconti di Belezebù a suo nipote, Gurdjieff descrive la statua di una sfinge con tronco di toro, zampe di leone, ali di aquila e volto e seno di ragazza. Dice l'insegnante di Quarta Via Beryl Pogson (The Very Next Thing) che di queste quattro parti allegoriche, la basilare è quella taurina, rappresentando la qualità "della perseveranza, dell'affidabilità e della stabilità, che sono la base di qualsiasi sviluppo di un uomo desto. Se una persona possiede queste qualità nella vita, può usarle anche nel Lavoro".

Sul perché Gurdjieff abbia scelto Belzebù come protagonista del suo libro, sono state fatte varie ipotesi. Una delle più interessanti è quella contenuta nel libro The People of the Secret, scritto dal giornalista Edward Campbell con lo pseudonimo di Ernest Scott: B'il Sabab significherebbe "uomo dotato di scopo" in arabo.

Se in qualsiasi momento non sai qual è il tuo scopo, grande o piccolo che sia, in Quarta Via si dice che non sei un Uomo, ma un "uomo" tra virgolette. Nel Lavoro, i primi scopi sono finalizzati ad arrestare gli sprechi di energia, quelli successivi a generarne quantità extra (Pogson, cit.). E come dice Maurice Nicoll, lo scopo non può mai divenire meccanico: è come costruire una barriera vicino al mare, va costantemente rinnovato. 

"Chi ha un obiettivo in mente fa in modo che tutto serva per raggiungerlo" (Orage): qualunque cosa accada.

Vien dietro a me, e lascia dir le genti: 
sta come torre ferma, che non crolla
già mai la cima per soffiar di venti.

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