lunedì 1 giugno 2015

I lunedì della poesia - Casa


1
Pulire le mattonelle, i muri,
finché dovunque t'arriva chiarezza.
Stare chini sul mondo, accogliere.
Ricordi il Narciso di Caravaggio?
Egli spinge, batte, chiede di entrare.
Tu fai spazio alle cose, recedi.
In mezzo a esse, sei un ponte,
un passaggio da uno stato all’altro.
Nessuno mai rimpiange nulla,
intorno a te. Dai appuntamenti in alto.
Sempre, alle tue spalle, una scia di luce.
Sei il postino che recapita –
                                              Tutto
è più luminoso, al tuo passaggio.

2
Diciamo che voglio essere tra muri
parlanti, e non sordo tra i sordi.
A queste piastrelle lucide chiedo
la mia apparizione – l’improvvisa
comparsa d’un nuovo significato
nel mondo. Un chiarore in più
è sempre un aiuto – per tutti, ovunque.
Ti dai il tempo necessario affinché
la lucentezza del mondo ti arrivi?
Sei atteso in ogni orizzonte, da te
gli oggetti aspettano di sapere
che in essi c’è qualcosa che s’alza.
Altro non fai che prenderli per mano.

3
Qui ogni tuo gesto, passaggio di mano,
porta più luce al mondo, è benvenuto
in una dimensione superiore.
Tu incrementi la massa del sole,
orienti le trame dei pavimenti.
Ogni cosa si volta e ti guarda.
Nessuno noterà mai il tuo passaggio,
tutto qui dentro parlerà di te.
Comunichi da una piastrella all’altra
un nuovo modo di respirare,
ti alzi dal mondo e la tua orma
è il nulla, lucentezza dell’intorno.
Uno ti conosce: specchia se stesso.

Ciò ch’io vedeva mi sembiava un riso
dell’universo; per che mia ebbrezza
intrava per l’udire e per lo viso.

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