È vero:
io sono un nastro trasportatore
sopra ruote sempre differenti –
ne sento il variare dei dentelli,
i raggi; il sollevarsi, il recedere.
Non ne assumo la forma: neutrale
cresco, scendo, a tratti scorro piano.
E che trasporto? Aria. Sono una nave
di respiri. Il guanto felice
che cambia le cose in emozioni.
Delicato sismografo, in me
ricorrono sussulti sotterranei,
lontane onde pizzicano una corda,
a mia volta riverbero nel cielo.
In qualsiasi circostanza, do
il mio felice ronzio meccanico,
strumento oliato, precisione:
il corpo da abbracciare sino in fondo,
casa dell’uno e dell’altro mondo.
io sono un nastro trasportatore
sopra ruote sempre differenti –
ne sento il variare dei dentelli,
i raggi; il sollevarsi, il recedere.
Non ne assumo la forma: neutrale
cresco, scendo, a tratti scorro piano.
E che trasporto? Aria. Sono una nave
di respiri. Il guanto felice
che cambia le cose in emozioni.
Delicato sismografo, in me
ricorrono sussulti sotterranei,
lontane onde pizzicano una corda,
a mia volta riverbero nel cielo.
In qualsiasi circostanza, do
il mio felice ronzio meccanico,
strumento oliato, precisione:
il corpo da abbracciare sino in fondo,
casa dell’uno e dell’altro mondo.
Così la neve al sol si dissigilla;
così al vento nelle foglie levi
si perdea la sentenza di Sibilla.
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