Un Insegnamento è sempre duplice: da un lato fornisce la teoria,
dall’altro la pratica. Detto in altri termini: da un lato ti fa naufragare,
dall’altro ti indica lo scoglio cui aggrapparti. Prima ti dà gli strumenti per trasformare l’attrito,
poi l'attrito vero e proprio.
Nel 1923, JG Bennett e Maurice Nicoll assistettero a una
conferenza gurdjieffiana che si svolse così: attesa di due ore, Gurdjieff arriva, guarda a lungo l’uditorio,
pronuncia una sola frase e se ne va.
Com’è possibile che nessuno si indignò, fece i bagagli e
se ne andò?
Come ha detto un Maestro di Quarta Via: Non sorprendono le persone che lasciano il Lavoro, ma quelle che restano.
La cosa più facile davanti all'attrito è sempre gettare la spugna. Dopo aver svolto i propri doveri nella vita, c’è la tentazione
di accasciarsi e fare le cose che vengono più facili, come a esempio guardare la TV. Ricordo che un Amico mi disse che quando si finisce di lavorare, quello è il momento di Lavorare. D'altra parte,
“Il lavoro fisico non ti priva di energia, al contrario: te la dà” (Ouspensky).
Altri insegnamenti parlano della necessità di uscire dalla
propria “comfort zone”, la “zona comoda”. Uscendo dall’ufficio, è “comfort zone”
tornare a casa e fare sempre le stesse cose. Oggi ho provato a fare qualcosa di
totalmente nuovo e, guarda caso, si sono verificate diverse sincronicità. Via telefono si è sbloccata una vecchia
situazione. Non è la prima
volta che l’uscita dalla mia “comfort zone”, per motivi attinenti al Lavoro, ha
effetti del genere.
Per uscire dalla mia zona comoda, ho dovuto ricordare me
stesso. Quando ho raggiunto la giusta centratura, ho saputo cosa volevo e
dovevo fare.
Senza ricordo di sé, non possiamo trasformare l’attrito; il maestro che desse attrito senza insegnare il ricordo di sé metterebbe la Via a testa in
giù. In realtà, dispensare attrito senza ricordo di sé è la via della vita.
Ma qual è la frase che Gurdjieff disse ai suoi
studenti nel 1923, dopo averli fatti aspettare dalle 22 alle 24?
“La Pazienza è la Madre della Volontà. Se non avete una
madre, come potete nascere?”
Così la neve al sol si dissigilla;
così al vento nelle foglie levi
si perdea la sentenza di Sibilla.
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