giovedì 8 ottobre 2015

Le parole dell'identificazione



Louise March ci ha lasciato scritto (The Gurdjieff Years) che secondo Gurdjieff la filologia è una via alla verità migliore della filosofia. In un post precedente, ho scritto che in Europa vi sono diverse traduzioni del "ricordo di sé"; ci si aspetterebbe che sia così anche per il suo opposto, "l'identificazione". E invece no.

"Identificazione" è una parola che si ripete pressoché uguale nelle lingue europee: identifizierung, identification, identifikation, identificación, identificaçao, identyfikacja ecc. L'origine latina è idem-fieri, "diventare il medesimo", con una radice id che significa "esso" ed evoca un processo di reificazione. Anche nei rari casi in cui la radice non è id, come nel tedesco gleichsetzung o il greco tautotèta, le radici gleich e tautò significano "stesso, medesimo". L'equivalente russo, secondo Ouspensky, indicherebbe (Viaggio nella Quarta Via) "la fusione di un piccolo affluente con il corso di un fiume principale. Il ruscelletto scompare come entità separata e diviene parte di qualcos'altro. Lottare contro l'identificazione significa fare uno sforzo per mantenere la sensazione di 'io' in presenza di emozioni, pensieri o situazioni che minaccino di inghiottirci". 

Poiché l'identificazione è fatta di "diecimila io" e il ricordo di sé è uno stato unitario, ci si aspetterebbe una molteplicità di espressioni per la prima e una sola variante per il secondo: invece accade il contrario. Pensandoci un attimo, anche questo può avere un senso: se ricordare se stessi vuol dire che "tutto [è] più intenso", secondo la celebre espressione gurdjieffiana, l'identificazione è l'ottundimento delle percezioni e il ricordo di sé, il risveglio alla ricchezza del presente. 

Omar Khayyam ha detto: "Una cosa sola è certa, tutto il resto è menzogna". Parafrasandolo, diremmo: una cosa sola è menzogna, tutto il resto è certo. L'ego è menzogna, le infinite sfumature del Reale sono certe.

“Lo sol sen va”, soggiunse, “e vien la sera;
non v’arrestate, ma studiate il passo,
mentre che l'occidente non si annera”.

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