martedì 6 ottobre 2015

Colorno


Due secoli fa, quando il Palazzo Ducale di Modena venne adibito a sede della prestigiosa Accademia Militare, dovette sembrare una buona scelta. Alle Reggie limitrofe andò peggio: la Reggia di Sassuolo divenne un salumificio, il Palazzo Farnese di Piacenza una caserma, la Reggia di Colorno un manicomio. Con il tempo, molte di queste situazioni si sono sanate, ma a Colorno c'è voluta la legge Basaglia per levare più di mille malati mentali da parco e palazzo ducali. Queste umiliazioni inflitte dai Savoia ai territori conquistati, nei loro luoghi simbolo, non vengono raccontate a scuola, ma balzano all'occhio non appena si viaggi per l'Italia con occhio distaccato: allora ci si rende conto, una volta di più, che siamo vittime di condizionamenti ipnotici anche in questa epoca di "libertà civili".

Una visita alla Reggia di Colorno - le cui sale, pur essendo l'ombra di ciò che furono, possono tuttora regalare emozioni - è dunque utile per aprire gli occhi sui lati oscuri del Risorgimento, ovvero sulla propaganda politica ricevuta da ogni italiano. 

Un altro motivo per visitare Colorno è conoscere la figura di Ferdinando di Borbone, che verrebbe da definire "borgesiana". Questo duca di Parma (1751-1802) era così pio che a Colorno si fece costruire un appartamento adiacente alla cappella, in modo da poter pregare in quest'ultima giorno e notte. Quando non pregava, si ritirava nella sala più alta del Palazzo, il cosiddetto osservatorio astronomico. Esso è l'ultima e più bizzarra tappa dell'odierno itinerario di visita della Reggia. Sotto alle finestre vi era una scrivania dove il duca studiava, mentre al centro un'asta fuoriusciva dalla volta e riportava la direzione delle correnti aeree su una rosa dei venti incisa al suolo. Questa era la stanza dove il duca si appartava senza che nessuno lo disturbasse. In questo romitorio, che interesse poteva avere a conoscere la direzione dei venti? Quando ho posto la domanda alla guida, mi è stato detto che all'epoca andava di moda studiare i venti. 

Quando a livello della mente le cose sembrano senza senso, si può provare ad applicare il metodo psicologico, che come diceva Ouspensky ha due postulati: 1) le cose hanno un significato interiore; 2) le cose sono connesse. Se a livello dei centri inferiori il cosiddetto osservatorio astronomico di Colorno ha poco senso, a livello dei centri superiori (che usano il linguaggio dei simboli e delle parabole) la situazione cambia. Esso diventa il famoso "luogo tranquillo al nostro interno" in cui possiamo ritirarci, sempre restando consapevoli del mondo esterno (i venti). Questo luogo di attenzione divisa è anche il più alto dell'edificio ed è accessibile solo al padrone di casa. Siamo nella parte più interna di noi, ma non ignoriamo come cambiano le condizioni atmosferiche, che ci influenzano. C'è materia per fare di questo spazio un luogo dell'anima, osservabile e assorbibile dai centri superiori. 

Resta da dire che tutto questo non era visibile cinquant'anni fa, quando l'appartamento di Ferdinando era uno studio medico con le pareti imbiancate. A volte, il deserto che nasconde messaggi di una civiltà perduta è sotto casa nostra.

“Lo sol sen va”, soggiunse, “e vien la sera;
non v’arrestate, ma studiate il passo,
mentre che l'occidente non si annera”.

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