giovedì 15 ottobre 2015

La scelta di Elizabeth Gordon


Benché la mole di letteratura sulla Quarta Via sia notevole, alcuni tra i principali studenti di Gurdjieff continuano a restare nell'ombra. È il caso a esempio di Elizabeth Gordon, un'inglese che fu al fianco di Gurdjieff dagli inizi del Prieurè fino all'arresto e la morte in un campo di concentramento tedesco. 

Di lei non si sa quasi nulla, se non che fu una grande devota del Maestro caucasico, il quale a un certo punto le chiese di dirigere il gruppo detto della "Cordata". La ritroviamo vicino a Gurdjieff anche quando in tanti lo avevano lasciato: alla chiusura del Prieurè e allo scoppio della seconda guerra mondiale. Nell'ottobre 1943, la trascrizione di un incontro gurdjieffiano inedito la registra tra i presenti. Poi, tutto quello che si sa è che venne arrestata dai tedeschi in quanto cittadina inglese e deportata in un campo di concentramento. Nel 1945 morì di stenti, nel lager o subito dopo la fine della guerra, a Parigi. 

Una delle poche tracce di lei è nel libro di Louise March. In una lettera da Parigi (1937), Elizabeth scrive: "Gurdjieff è a Parigi, ovviamente, altrimenti non avrebbe senso il mio essere qui". Tornano alla mente le parole con cui Kenneth Walker parlava di Madame Ouspensky: "Ella aveva soltanto una ragione per vivere, e se in Inghilterra non si poteva più continuare il Lavoro, doveva andare ovunque ciò fosse possibile". Bennett sarebbe forse stato d'accordo: "Di tutte le molte persone notevoli che ho incontrato nella mia vita, Madame Ouspensky risalta in modo ineguagliato per la sua unicità di intento e la sua incrollabile ricerca del suo scopo. La sua auto-disciplina è stata un'ispirazione per tutti coloro che l'hanno conosciuta".

Una donna come Elizabeth Gordon, che non insegnò a nessuno perché rimase invisibile al fianco di Gurdjieff, pur sapendo che dal 1940 questo significava rischiare la vita, era forse un personaggio simile. Costanza, valutazione e coraggio sono gli aggettivi che vengono in mente pensando a lei.

Si parva licet, un bivio simile tra Lavoro e non-Lavoro arriva per tutti gli studenti di Quarta Via. Per alcuni, non c'è scelta: il Lavoro è l'unica via di fuga, anche se non sembra, e tornare indietro non è possibile. Se non c'è il Lavoro, "non ha senso essere qui", come scrisse Elizabeth.

Non sappiamo cosa Miss Gordon visse nel campo di concentramento. Sappiamo che esso fu un luogo capace di estrarre eroismo e santità da più di una persona, ma la scarsità di informazioni riguardo Elizabeth ci costringe al silenzio. Ignoriamo anche se Gurdjieff l'avesse esortata a scappare da Parigi o a restare con lui. L'unica cosa che possiamo dire è che l'essere rimasta sino alla fine accanto al suo Maestro, settanta anni dopo, continua a sembrarci ammirevole.

“Lo sol sen va”, soggiunse, “e vien la sera;
non v’arrestate, ma studiate il passo,
mentre che l'occidente non si annera”.

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