martedì 14 luglio 2015

Internet


Recentemente, ho osservato uno studente di Quarta Via lasciarsi andare in una chat a osservazioni poco ponderate. Parlando successivamente con un amico di questo fatto, si diceva che l'Internet è piena di persone superficiali. Eppure, questo studente non è una persona superficiale. Pratica il Lavoro da anni e scrive deliziosi racconti nei quali si cela l'Insegnamento.

Perché allora era apparso superficiale in chat? Alla mente mi sono venute due risposte.

La prima è che Internet è comunque una "macchina" e frequentarla troppo rafforza la nostra meccanicità. Nei rapporti dal vivo siamo più reali e attenti. Sicuramente, se lo studente in questione si fosse trovato di fronte a persone in carne e ossa, avrebbe usato altre parole, con un'energia diversa. Prima di Internet (ma anche ora), qualcosa di simile si osservava con le automobili: l'uomo che si metteva al volante diventava "automaticamente" più aggressivo. Stare con le macchine ci rende dunque più macchine (così come stare con chi è più conscio ci rende più consci).

La seconda risposta è che in Quarta Via esiste la "legge dell'altrimenti": le cose potrebbero non essere come sembrano, celando una complessità maggiore. In questo cammino, a volte, si fa intenzionalmente un piccolo errore in pubblico, per motivi che possono andare dal mortificare la vanità all'osservare le proprie reazioni. Tornando al caso in questione, lo studente che per dieci minuti ha scritto cose inopportune non ha fatto una bella figura, attirando attrito su di sé.

Personalmente non conosco questo studente, ma se ha fatto ciò consciamente, può essere che "il risultato di questa sofferenza sia suo, per Essere", e che abbia "preso forza da animale per dare a Essere" (Gurdjieff, citato da W.P. Patterson, Gurdjieff e le donne della Cordata).

Poi pinse l'uscio a la porta sacrata,
dicendo: “Intrate, ma facciovi accorti
che di fuor torna chi 'ndietro si guata”.

Nessun commento:

Posta un commento