Oggi segnalo il blog di un Amico studente di Quarta Via e in particolare il suo articolo sulla trasformazione della sofferenza (in inglese), che contiene ottime cose.
L'articolo prende spunto da un'affermazione di Rodney Collin: La sofferenza è un fissativo, come il mordente che si usa per fissare i colori. Tende a fissare tutto ciò che nell'uomo è predominante nel momento del dolore. Ciò vuol dire, in pratica, che se quando soffriamo reagiamo con il lamento, diventeremo persone sempre più negative e lamentose; se bloccati nel traffico reagiamo con l'indignazione e la collera, saremo sempre più cupi e rancorosi nella nostra vita; se ci imponiamo un digiuno per diventare più magre e belle, diventeremo sempre più vanitose ecc.
In altre parole, "Quando soffri, devi stare attento al modo in cui reagisci al dolore, perché rafforzi tutto ciò che pensi o senti mentre soffri".
Questo, ovviamente, può avere delle ricadute positive. A esempio: "Se vogliamo essere più presenti, dobbiamo essere presenti mentre soffriamo, e se vogliamo rafforzare la nostra capacità di essere amorevoli e compassionevoli, dobbiamo esercitarci a vivere queste emozioni mentre soffriamo".
Si tratta di un insegnamento molto pratico. Ecco perché monaci e asceti si imponevano privazioni e sofferenze: "Per fissare le loro credenze e sentimenti religiosi mediante la sofferenza". "Anziché aspettare che le difficoltà arrivassero nella loro vita, se le andavano a cercare e in tal modo cominciavano a separare la loro volontà dal corpo, ovvero da ciò che sperimentava la sofferenza."
L'articolo prosegue parlando di Marco Aurelio, Gurdjieff e situazioni della vita quotidiana: è tutto da leggere e devo dire che questo blog inglese, bepresentfirst.com, è uno dei migliori che conosca.
Le persone che hanno raggiunto le più più profonde intuizioni nei loro diversi campi, devono essersi tutte poste, a un certo punto, questa domanda: "Come rendere permanenti queste intuizioni, anche in tempo di malattia, vecchiaia e progressivo disfacimento?" Sembra che gli artisti in modo intuitivo, e gli insegnanti in modo conscio, siano arrivati alla stessa comprensione: la sofferenza deliberatamente scelta può fornire il fissativo, il mordente necessario affinché le lezioni apprese in vita si fissino indelebilmente nel materiale dell'essere di un uomo. Rodney Collin
Le persone che hanno raggiunto le più più profonde intuizioni nei loro diversi campi, devono essersi tutte poste, a un certo punto, questa domanda: "Come rendere permanenti queste intuizioni, anche in tempo di malattia, vecchiaia e progressivo disfacimento?" Sembra che gli artisti in modo intuitivo, e gli insegnanti in modo conscio, siano arrivati alla stessa comprensione: la sofferenza deliberatamente scelta può fornire il fissativo, il mordente necessario affinché le lezioni apprese in vita si fissino indelebilmente nel materiale dell'essere di un uomo. Rodney Collin
Poi pinse l'uscio a la porta sacrata,
dicendo: “Intrate, ma facciovi accorti
che di fuor torna chi 'ndietro si guata”.
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